Recentemente ho seguito con interesse una trasmissione televisiva(*)che ha monitorato un esperimento, ispirato dall'esempio olandese, di edilizia fai-da-te nella campagna inglese. Ad ogni partecipante è stato venduto un lotto ad un prezzo molto più basso del mercato e grazie alla modifica della legislazione locale i proprietari hanno avuto la libertà in fase progettuale, coadiuvati da architetti, ma in fase di costruzione ogni proprietario si è mosso autonomamente realizzandolo con le proprie mani o facendosi supportare da professionisti. L'aspetto rilevante di questo esperimento è che la libertà progettuale si è rivelata fondamentale, ogni costruzione è diversa dalle altre come un vestito tagliato su misura per chi le abita. Non è solo una questione estetica ma anche costruttiva poichè i proprietari hanno scelto in base alle proprie possibilità strade completamente diverse esplorando territori normalmente considerati off dagli stessi operatori del settore, spaziando da tecniche antiche al futuro rappresentato dalla prefabbricazione di intere parti dell'edificio costruite in fabbrica ed assemblate successivamente in loco.Ogni lotto è una storia a sè, non sempre in discesa, ma dimostra che la standardizzazione del processo costruttivo in essere non è necessariamente il futuro della edilizia.
FONTE https://www.gravenhill.co.uk/grand-designs-the-street/ |
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