Quante case ci servono? La domanda è più di una provocazione del Lunedì mattina ma piuttosto una riflessione sul patrimonio abitativo italiano. Stavo facendo una commissione nel centro storico della mia città, sono passata davanti ad un recupero architettonico ad uso residenziale di qualche anno fa e mi sono chiesta se era un intervento davvero necessario o si poteva immaginare un destino diverso. Siamo il paese che vede da un lato le case dei borghi abbandonate al loro destino e dall'altro un vertiginoso consumo del suolo per costruire ,essenzialmente, altre case. Siamo un paese con un patrimonio abitativo prevalentemente datato e con un declino demografico inarrestabile. Costruiamo case classe A accessibili a pochi anche i costi per restaurare un'immobile non sono per tutti. I materiali per costruire non solo scarseggiano ma stanno salendo vertiginosamente, mettendo in difficoltà un settore già provato. L'offerta e la domanda non si incontrano più. Riflettere su queste contraddizioni mi sembra fondamentale per uscire da questo impasse: dalla filiera dei materiali edili agli operatori del settore, attraverso gli ordini professionali e le istituzioni. Costruire senza farsi domande sul fabbisogno abitativo delle persone non solo non è più sostenibile ma nemmeno produttivo.
2022_ Via Orfeo(Bologna) foto by archigeaLab.blogspot.it |
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