Su un quotidiano locale apprendiamo l'ennesima chiusura di un prezioso negozio al dettaglio che diventerà l'espansione della trattoria attigua(*). Nulla di nuovo ahimè ma era davvero l'unico finale possibile o si poteva immaginare un destino diverso se non c'è il fisiologico ricambio generazionale? Partiamo dal fatto che un negozio non è mai solo merce in vendita ma è anche perizia e competenza a disposizione di chi deve effettuare un acquisto. Non solo. Un negozio è anche parte importante di una filiera commerciale, sapere di potere contare su merce di qualità ed un personale esperto per l'artigiano che deve effettuare un intervento urgente oppure l'anziano che non accede al commercio on line è un servizio impagabile al territorio che rimane vitale. Le leggi del mercato pendono verso il mercato digitale dove effettuare acquisti ma questo non significa che non esistano strade alternative alla chiusura da percorrere. In natura prosperano le simbiosi che garantiscono longevità ad entrambe gli esseri viventi che stringono un patto proficuo per sopravvivere e quindi una ferramenta potrebbe associarsi ad un professionista artigiano: vendita al dettaglio e servizi al cliente. Altre categorie merceologiche potrebbero usufruire i reciproci benefici come le edicole in crisi da tempo che potrebbero associarsi alle caffetterie/tabacchi. Insieme le probabilità di superare la prova della longevità crescono significativamente.
(*)https://bologna.repubblica.it/cronaca/2023/11/07/news/addio_mia_bella_brugola_chiudo_la_mia_ferramenta_del_1936_in_via_san_felice-419738289/
https://www.repstatic.it/content/localirep/img/rep-bologna/2023/11/06/200931326-703adae5-4a9b-4273-add7-ffda891f921e.jpg?webp |
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