Nella prima scuola di yoga che ho frequentato si praticava periodicamente da soli, la "lezione in silenzio" serviva all'insegnante per valutare l'efficacia del proprio lavoro ma soprattutto all'allievo per osservare la propria pratica e correggersi da solo senza aiuti. In India l'insegnante di yoga interviene poco per correggere la postura perchè solo la pratica costante è la vera maestra.
Nelle scuole italiane potrebbe essere utile un approccio simile applicato alla correzione dei compiti e puntare sull'autonomia del bambino responsabilizzandolo.
Post it: da leggere
http://www.funzioniobiettivo.it/Claudia_Fanti/2003/autocorrezione.htm
Commenti
Posta un commento