Ho appreso da una amica che il suo quartiere ha proibito viaggi d'istruzione costosi, per molti bambini la gita di fine anno è l'unica opportunità per uscire dalla propria città o semplicemente per ampliare i propri orizzonti stando insieme ai propri compagni.Io vivo una realtà opposta, nella scuola di mia figlia pensano addirittura di portare il prossimo anno tutta la classe in Francia per completare uno scambio culturale che è in corso da un paio di anni con una località d'oltralpe. Viviamo nella stessa città ma sembrano realtà distanti come la Luna e la Terra.La scuola riflette inevitabilmente la vita ed una società che sta sperimentando una sconquassante crisi economica di cui siamo molto lontani da vedere la fine. E quindi?Penso che la gita debba essere riportata a quella che era l'intenzione originaria e cioè istruire la mente e fare una esperienza di vita da condividere con i compagni di classe e per fare questo non occorre andare lontano o mettere in difficoltà famiglie a cui il destino non ha dato le stesse possibilità degli altri.L'Italia è un paese che offre meraviglie anche senza fare troppi chilometri e quando il tempo della scuola finirà si ricorderà più il tempo passato insieme che la destinazione.
Post it: da vedere o rivedere
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