Al trasloco della casa che stiamo lasciando seguirà il problema non indifferente della vendita in un mercato immobiliare influenzato dalla pandemia.Nella storia della epidemiologia la malattia allontanava la popolazione dalle città verso le campagne per sfuggire al morbo ma in Italia non abbiamo assistito ad una migrazione fuori dal contesto urbano se non per la scelta delle vacanze estive che ha visto disertare le città d'arte a favore di case con piscina annessa. La spiegazione si trova probabilmente in due fattori: il primo è il fatto che la casa di proprietà è una opzione preferita rispetto all'affitto, il secondo motivo è che il luogo di residenza ed il luogo di lavoro sono sempre stati legati fino ad ora favorendo la scelta di vivere in città.Lo smartworking ha cambiato il mondo del lavoro e potrebbe cambiare anche il mercato immobiliare, abitare e lavorare non saranno più legati indissolubilmente ad una sede specifica come già sta accadendo oltre oceano.Uno scenario possibile vede l'affitto come una opzione più adeguata ad una società liquida dove si richiede ai lavoratori di essere flessibili come nel modello americano, New York si sta svuotando da tempo a favore di realtà più piccole anche perchè la maggioranza degli abitanti è in affitto(*).Un scenario alternativo tutto italiano nasce proprio dallo spopolamento di realtà rurali e non, una opportunità colta dalle amministrazioni locali che propongono case a prezzi simbolici(**) ed un cambio di vita che ha suscitato interesse anche all'estero. E' presto per dire quale scenario prevarrà ma la città non sarà probabilmente più la scelta "obbligata" nel prossimo futuro.
(**)https://casea1euro.it/23-localita-dove-comprare-case-a-1-euro-nel-2020/
Cervia_Magazzini del sale foto by Arch.G.Cammarota |
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