Il delicato rapporto tra società umana e le risorse del pianeta in cui viviamo è compromesso, la pandemia ha solo sottolineato la criticità già in essere. La nostra specie consuma in modo crescente materiali ed energia che non sono infiniti ma, soprattutto, solo ora inizia a comprendere gli ecosistemi in cui fino ad ora si è mossa come un elefante in un negozio di cristallerie. Città che mangiano il territorio ed una economia incosciente sono un lusso che non ci possiamo più permettere.E quindi? Dobbiamo necessariamente cambiare passo ma sul come farlo ci si divide, COP 26 docet. La società precede sempre i governi, sempre più persone costruiscono un presente alternativo fatto di comunità solidali e consumi responsabili costruendo,di fatto, un sistema economico parallelo al capitalismo globale che ha cannibalizzato le risorse umane e naturali. E' un momento di transizione, dipende da noi che strada intraprendere. Ricerca e sviluppo si ma mai più senza etica.
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