La mia nonna paterna diceva spesso che la vita è una ruota che gira, il corpo cambia e cambiano anche le esigenze. La popolazione anziana cresce ma i progettisti non sembrano avere colto il problema, le case diventano più piccole e performanti grazie alle nuove tecnologie ma questo non significa che siano più adatte ad una popolazione che ,invecchiando, sviluppa bisogni specifici. Innanzitutto nuove tecnologie significa, per esempio, una alfabetizzazione informatica dell'utenza che viene delegata a famigliari e badanti. Minare l'autosufficienza delle persone non è progresso, la figura del portiere di condominio è stata eliminata troppo in fretta ma ricopriva invece un ruolo essenziale per gli inquilini anziani come prezioso ausilio nella vita quotidiana. In secondo luogo vecchiaia e barriere architettoniche determinano troppi incidenti domestici, assolutamente evitabili con un' adeguamento dell'edificio nel rispetto delle difficoltà. A volte ristrutturare non basta purtroppo. Anni fa scrissi un post sull' intelligenza del paguro ovvero cambiare casa in base alle proprie necessità che cambiano nel tempo(*). Uno dei motivi che mi ha spinto a traslocare è stato anche il fatto che l'edificio presentava barriere architettoniche insormontabili ed una gestione difficoltosa legata all'invecchiamento precoce dell'immobile.
In conclusione ristrutturare, adeguare o cambiare devono essere il mantra che deve ispirare una qualità dell'abitare più confacente all'invecchiamento della popolazione.
(*)http://archigealab.blogspot.com/2012/08/lintelligenza-del-paguro.html
http://archigealab.blogspot.com/2012/08/lintelligenza-del-paguro.html
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