“Il medico può seppellire i propri errori, ma un architetto può soltanto suggerire ai propri clienti di piantare dei rampicanti.”
F.L.Wright
Ho sempre trovato interessante l'analisi dei progetti che per qualche ragione non ha superato la prova del tempo. Gli edifici non rivelano subito l'errore come invece avviene in una equazione matematica, la ruggine ci mette del tempo a segnalare una scelta di materiali non adeguata o l'imperizia della mano umana. Ho frequentato la scuola pubblica prima dello sfascio attuale ma anche allora non ho mai capito perché l'errore non venisse riconosciuto e valorizzato ma solo sanzionato. Io non mi riferisco alla impresa di costruzione che usa scientemente materiali scadenti per lucro ma ai progetti nati con i migliori auspici ovvero assolvere una funzione e, possibilmente, rappresentare un valore aggiunto per la comunità. Gli oggetti architettonici non sono effimeri per definizione, la longevità è una questione che riguarda tutti perché non solo consumiamo il suolo ma cambiamo per sempre il contesto in cui costruiamo e cambiamo anche le relazioni sociali che esistevano prima dell'intervento. L'errore progettuale ha delle conseguenze, non è dunque irrilevante studiarlo per migliorare non solo sul piano squisitamente tecnico ma anche etico.
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