Lo scorso anno abbiamo traslocato da una classe energetica G ad una classe A3 con l'intento di migliorare la nostra qualità di vita e di abbattere i costi. Le bollette sono calate, la qualità di vita migliorata. Obiettivo raggiunto quindi? Ni. Ci siamo imbattuti in due classi di problemi : il primo affligge tutta l'edilizia italiana ovvero l'incognita di subappaltare la realizzazione di un edificio da parte di un costruttore, la seconda nasce dalle specifiche indicate dalle amministrazioni in materia energetica. Nell'acquisto l'acquirente non è tutelato da nessuno dei due infatti subappaltare significa trovarsi a vivere in un edificio con problematiche legate alla mancata esecuzione dei lavori "a regola d'arte" come da capitolato per evitare una rimessa economica della ditta esecutrice, significa anche confrontarsi con una normativa che prescrive, per esempio, la istallazione dell'impianto duale e la realtà fatta di un dispositivo rumoroso sovradimensionato rispetto alle esigenze del condominio ovvero inutile e dannoso da spento oltre che da acceso. I vizi del subappalto si curano con norme adeguate e controlli stringenti, le storture di una normativa che nasce con la finalità di incentivare la sostenibilità si corregge con la effettiva conoscenza del funzionamento dei dispositivi per evitare inutili spese a carico dei cittadini. Non ci si deve meravigliare che i tribunali siano ingolfati da cause lunghe e dispendiose senza certezza di vedere riconosciuto il diritto a vivere in una casa senza problemi.
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