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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Ricominciamo dalla comunità

Il mio maestro delle elementari, Carlo Orsi, ci ha lasciato recentemente e per quanto sia sempre triste dare l'ultimo saluto ad un pezzo della propria vita ho trovato conforto dal suo lascito. Non è stato facile per me l'ingresso nel ciclo scolastico ma lui lo ha reso più semplice. Non è riuscito a farmi amare la matematica ma mi ha fatto capire la mia attitudine per il disegno e la creatività. Non è affatto semplice e scontato insegnare ad un gruppo di bambini vivaci a stare  bene  insieme  ma lui lo ha fatto, guidato da tanto buon senso ed esperienza. Il suo spessore umano ha fatto la differenza nella nostra comunità. Il frutto del lavoro di un insegnante non si vede immediatamente ma senza non ci sarebbe una comunità. Siamo alla fine dell'anno scolastico, auguro alla scuola italiana di ritrovare la sua missione perchè bisogna seminare prima di raccogliere. Ciao Maestro Scuola primaria "Longhena" (Bologna) foto by archigeaLab.blogspot.it

Le conseguenze della soluzione Ex novo

La scuola d'infanzia " Roselle " (Bologna) verrà demolita e ricostruita (*) . Una notizia come tante nella cronaca locale deve essere fonte di riflessione sul valore culturale e sociale di un edificio scolastico. La scelta di demolire sembra sempre la più semplice ma in realtà non è sempre così. La variabile tempo va considerata, tra progettazione e permessi la realizzazione non è una meta così immediata. I costi sono una voce del problema non indifferente da valutare, soprattutto in un periodo dove le imprese faticano a trovare manodopera e materiali. Ma un edificio non è solo la soluzione ad un bisogno di un committente , non è solo un oggetto perchè acquisisce un valore sociale e culturale per la comunità in cui si trova e diventa, nel migliore dei casi, un punto di riferimento storico per le generazioni future. https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=151449 (*)https://bologna.repubblica.it/cronaca/2022/05/13/news/il_nuovo_nido_roselle_sar

Quante case ci servono ?Una riflessione sul patrimonio abitativo italiano

Quante case ci servono? La domanda è più di una provocazione del Lunedì mattina ma piuttosto una riflessione sul patrimonio abitativo italiano. Stavo facendo una commissione nel centro storico della mia città, sono passata davanti ad un recupero architettonico ad uso residenziale di qualche anno fa e mi sono chiesta se era un intervento davvero necessario o si poteva immaginare un destino diverso. Siamo il paese che vede da un lato le case dei borghi abbandonate al loro destino e dall'altro un vertiginoso consumo del suolo per costruire ,essenzialmente, altre case. Siamo un paese con un patrimonio abitativo prevalentemente datato e con un declino demografico inarrestabile. Costruiamo case classe A accessibili a pochi anche i costi per restaurare un'immobile non sono per tutti. I materiali per costruire non solo scarseggiano ma stanno salendo vertiginosamente, mettendo in difficoltà un settore già provato. L'offerta e la domanda non si incontrano più. Riflettere su queste co