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 Il fenomeno  travelling women è in crescita, non siamo più nella era pioneristica di Amelia  Earhart  ma ancora oggi viaggiare da sole senza un accompagnatore non è una scelta scontata. Vediamo perché. Bisogna innanzitutto fare i conti  con un tabù culturale incoraggiato da una educazione patriarcale che stenta ad evolversi in un modello paritario, di fatto la società dei consumi in cui viviamo immersi non si è adeguata alle donne che viaggiano se non con figli al seguito. Niente tariffe ad hoc che tenga conto di stipendi raramente adeguati, niente servizi tagliati su misura delle esigenze femminili e sul tema sicurezza non è nemmeno preso in considerazione nonostante basta leggere un giornale per farsi qualche domanda. Indipendentemente dalla motivazione del viaggio una donna preferisce viaggiare insieme alla famiglia, al partner oppure alle amiche perché non siamo mai state incoraggiate a viaggiare da sole, ad esplorare la propria indipendenza. Da genitore conosco l'ansia quand

 Il capitolo backup è molto più importante di quello che possa sembrare perché si dà abitualmente per scontata l' accessibilità all' immagine che ci ricorda un momento della nostra vita. Traslochi, incendi, alluvioni o semplicemente condizioni inadeguate per la conservazione ci mettono davanti al fatto che un giorno la foto del matrimonio o la foto delle vacanze potrebbe essere andata per sempre. Conservare correttamente una foto, come abbiamo precedentemente visto, preserva il patrimonio di immagini famigliari ma una ulteriore possibilità è il backup attraverso varie opzioni : 1-conservare i negativi in un raccoglitore apposito ed etichettando sistematicamente i rullini; 2-conservare i doppioni delle immagini archiviandoli nelle photo box senza dimenticare di etichettarle; 3-conservare i CD fatti per battesimi o crociere e munirsi di una memoria digitale esterna per le foto recuperate dai device di famigliari e amici; 4-conservare le foto digitali e scannerizzate su cloud. Ne

 Se Parigi val bene una messa Istanbul vale sicuramente il viaggio, una città che ti colpisce con suoni, colori ed odori. Vivace, affollata sempre in bilico tra passato e futuro. Confesso che di tutte le cose che ho visto la maestosità di Hagia Sophia lascia il segno nei ricordi perchè racconta la storia di un luogo che un tempo si chiamava Costantinopoli e che oggi ha cambiato nome ma non ha perso il suo fascino, tra Occidente ed Oriente. La palette è fatta dell' oro delle decorazioni, il blu degli angeli a sei ali custodi della basilica di Santa Sofia ed il nero dello sfondo dei giganteschi medaglioni circolari della cupola su cui sono sono scritti i  nomi di Allah, del profeta Maometto, dei suoi due nipoti e dei primi quattro califfi.  Un patrimonio dell'umanità imprescindibile se decidete di viaggiare fino alla capitale del Bosforo. Note https://www.lonelyplanetitalia.it/articoli/costume-e-societa/per-visitare-hagia-sophia-a-istanbul-adesso-serve-un-biglietto