Ho voluto dedicare la campagna 2025 alle comunità liminali per riflettere sulle zone della società che rimangono ignorate finchè non capita qualche fatto di cronaca che accende ,malamente, i riflettori su di loro. Occupazioni abusive, risse, vandalismo, violenza attirano l'attenzione ma non risolvono. Anzi. Sono comunità inascoltate, senza voce e solo con gesti estremi riescono a farsi sentire. Ingiustificabili gesti estremi. Le prigioni scoppiano ma non recuperano, esarcebano semmai uno stato che rischia di essere una condanna a vita. Dobbiamo chiederci che cosa farei se uscissi dalla rete sociale che mi sostiene? Dove andrei? Può succedere a tutti. Nessuno escluso. Dalla scrivania del sindaco, dal palazzo della Regione o dal parlamento a Roma non si riescono a vedere le vite delle persone che vivono ai margini. Per potere vedere queste persone bisogna vivere il quartiere, i rioni sono la dimensione più giusta per costruire una rete insieme. Ascoltare la loro voce grazie ai tanti cittadini che si mettono a disposizione ogni giorno per aiutarli. La prossimità è la chiave. Non può funzionare una soluzione dall'alto ma solo dal basso.

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